Strati d'animo
Conosco Major da quando è poco più di un ragazzino e lo rivedo pienamente in questo suo primo itinerario artistico così strutturato.
Osservando le sue opere prima con sguardo olistico, poi soffermandosi sui particolari, è evidente che ha compiuto un gesto estremo: si è messo a nudo cercando di esprimere il suo punto di vista sulla realtà, ma anche presentandosi. Quasi a dire: “Guardate, questo sono io ed è così che vedo il mondo.”.
I tratti di acrilico scelti a comporre le tele altro non sono lo specchio della sua anima semplice e sincera, ma allo stesso tempo inquieta. Sintomo di un ragazzo che pone il fulcro della sua esistenza nella ricerca del senso più profondo della vita. E che soprattutto non si accontenta della superficie, dell’estetica delle cose, ma che vuole ficcare il naso tra le pieghe più nascoste, sporcarsi le mani, aprire gli occhi. Non è un’operazione semplice: bisogna alzarsi dalla comoda poltrona di casa e uscire, avere il coraggio di iniziare a cercare e porsi un obiettivo che non è spiegabile razionalmente.
Se si calcola il dolore delle sconfitte, il bruciore delle ferite e gli insulti di chi ti passa accanto e ti dice che sei pazzo a girare nudo per strada o che ti invita a desistere, forse non ne vale la pena.
Ma se un’opera d’arte è il tentativo di dire ciò che l’uomo con i propri codici e i propri mezzi “finiti” non riesce a comunicare, allora è da lì che bisogna partire: dalla speranza dell’infinito.
Grazie Major per i tuoi “strati d’animo”, che inizialmente ho faticato ad accettare, così come è dura accettare la realtà, ma che vedo come il vero inizio di un percorso che ti auguro possa portarti alla scoperta che meriti.
Matteo Donati [Giornalista]
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